C'è una storia senza tempo che narra di come una fanciulla di nome Psiche venga rapita un giorno da un soffio di vento e portata dentro un palazzo incantato. Lì deve aspettare il suo sposo che le farà visita al calar della notte e la lascerà prima dell’alba. Nella notte Psiche non vede il volto del suo amante e questa è l’unica condizione che le viene data per poter continuare a vivere nel bel palazzo assieme all’uomo che ama.
Un’altra storia. Anno 1942. Stati Uniti, New Mexico. Nel giro di pochissimi mesi viene costruito proprio in mezzo al deserto un laboratorio scientifico, e attorno a questo laboratorio abitazioni sempre più numerose per ospitare le famiglie degli scienziati che vi lavorano. Nasce così una cittadina senza nome, senza indirizzo, non segnata sulle mappe, alla quale non è possibile accedere senza speciali permessi e dalla quale non è possibile uscire. Non ci sono telefoni e tutto è presidiato e strettamente controllato dai militari dell’esercito americano. È quello a cui gli scienziati stanno lavorando dentro al laboratorio ad essere oggetto di tanta segretezza. Nessuno sa di che cosa si tratta. Il mondo è lacerato dalla guerra, e in guerra il livello di massima segretezza prevede il divieto di parlare del lavoro che si sta svolgendo persino alle proprie mogli. Esse, come Psiche, in quella cittadina senza nome e senza luogo attendono che arrivi la sera per incontrare i loro mariti di ritorno dal laboratorio. E, come Psiche, anche a loro viene chiesto di non conoscere fino in fondo il vero volto dell’uomo che hanno sposato.
Il mito racconta che la fanciulla una notte prende un piccolo lume e si prepara a far luce sul volto del suo sposo, sceglie di disobbedire, sceglie di conoscere. E così anche La Moglie vuole scoprire cosa si nasconde dietro al segreto di suo marito. Un segreto che ha cambiato per sempre la storia degli uomini e sui cui moventi e conseguenze non smettiamo ancora oggi di interrogarci.
Liberamente ispirato alla vita di Laura, moglie del fisico Enrico Fermi.