INTIMÉLA

25 gennaio 2019 - ore 20.30

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con Dario Cossutta e Sofia Kafol

coreografie Dario Cossutta

produzione Danza Step snc

 

Presso

Teatro Comunale Giuseppe Verdi

Via S. Giovanni 4, 34015 - Muggia (TS)

Intiméla?

L'Intiméla in dialetto triestino è la federa del cuscino.

Considerandone la struttura, non è altro che un sacco, tipicamente di cotone, con eventuali orli, bordature e ricami,che va a ricoprire il cuscino.

Come tale è - metaforicamente - un collettore di pensieri, di sogni, di preoccupazioni e funge da tramite tra essi ed il nostro capo, in particolare quando stiamo per prendere sonno e le sinapsi sono più libere di far viaggiare i nostri pensieri.

L'Intiméla sta al cuscino, come una compagnia sta al teatro, il vero spettacolo succede, per osmosi, nella testa di chi appoggiandosi si lascia trasportare nel proprio intimo.

Progetto, perché.. ad oggi lo è, con tutta l'ambizione di poter diventare un giorno operativamente una vera e propria compagnia.

Nella nostra intiméla a lungo termine, sono raccolti i nostri desideri per la danza contemporanea a Trieste, i nostri sogni creativi.. trasportati dalle raffiche di Bora.

 

Una vittoria, una sconfitta ed altri pensieri

Spettacolo che porta la firma coreografica del danzatore e coreografo triestino Dario Cossutta.

La serata è composta da due assoli, un duetto ed un assolo autoriale.

 

Il primo assolo esplora strutturalmente la stratificazione di immagini e memorie in una struttura estremamente complessa- vera e propria sfida per la danzatrice sul palco - che nel sincero tentativo di eseguirla deve lottare per guadagnarsi la propria vittoria personale.

 

Segue un duetto che esplora il tema:

Dove sta veramente la danza?

Nel mio corpo o nel tuo? Nel contatto? Nelle nostre anime? Nell'accompagnamento? Negli occhi e nelle menti degli spettatori? Nella struttura?

Nello sviluppo del tema, vengono integrati anche metodi proposti dalla danzatrice americana Lisa Nelson e dal danzatore inglese Charlie Morrisey.

 

Sull'onda dei pensieri del duetto antecedente, Il terzo pezzo – un'assolo - vuole proporre un'altro punto di vista:

Può essere sufficiente usare la danza per celebrare l'umano con le sue contraddizioni, tra fisicità e presenza, riuscendo a viverle sul palco?

 

intervallo

A chiudere la serata, seguirà un assolo autoriale di Dario Cossutta, che lo presenta così:

 

"Mi è sempre piaciuto pensare che il termine 'autoriale' possa avere un significato più profondo di 'fatto ed eseguito da me stesso'. È un valore, sia chiaro, che decido di affibiargli di mia sponte.

Così diciotto anni fa ho inaugurato la personale tradizione di ritagliarmi ogni tanto uno spazio creativo in cui raccontarmi e permettermi di indulgere nelle cose a cui credo, quelle a cui tengo e quelle che mi interessano o piacciono.

 

Questo processo prevede il pericolo di venir giudicato, rappresenta una lotta per definire meglio chi sono, affrontare paure ed è anche una scusa per citare persone e cose a me care, godendo del loro riflesso.

 

Negli anni ho sviluppato così tre assoli (il caso ha voluto che il primo fosse in sloveno, il secondo in inglese ed italiano, il terzo in inglese), che hanno avuto come temi principali tradizioni, amicizia, teatro, casa ed appartenenza.

 

Alcuni elementi continuano a ripetersi, altri sono cambiati in sostanza, peso e significato.

La sfida che più mi spaventa oggi è parlare della mia vita amorosa sul palco, che identifico dunque quale prossimo passo d'obbligo in questo processo.

 

Benvenuti nell mio mondo interiore!

Oh, si: sono prolisso. Lo so."